Nei pazienti con infarto miocardico , elevati livelli di omocisteina sono associati ad un maggior rischio di eventi coronarici e di morte


E’ stato valutato l’effetto dei livelli di omocisteina sull’outcome ( prognosi ) dei pazienti con infarto miocardico acuto.

I livelli di omocisteina sono stati misurati entro 24 ore dal ricovero in ospedale in 157 pazienti, consecutivi, con infarto miocardico acuto.

I pazienti sono stati divisi in 2 gruppi : quelli con livelli di omocisteina di 2,7 mg/L o più ( n=22; 14% ), e quelli con livelli di omocisteina inferiori a 2,7 mg/L ( n = 135 ; 86%).

I pazienti con livelli di omocisteina superiori o inferiori a 2,7 mg/L non hanno presentato differenze significative per quanto riguardava il grado della malattia coronarica ed il decorso ospedaliero.

Nel corso del follow-up medio di 30+/-10 mesi, i pazienti con livelli di omocisteina superiori o uguali a 2,7 mg/L avevano una maggiore incidenza di eventi coronarici ( 36% versus 17%; p= 0.04 ) e di morte ( 18% versus 5%, p< 0.05 ). ( Xagena 2003 )

Matetzky S et al, Arch Intern Med 2003; 163:1933-1937


Cardio2003


Indietro

Altri articoli

È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...


I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...


E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...


I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...


Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...


Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...


L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...


Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...


L’attività di malattia dell' artrite reumatoide e l'infiammazione sistemica associata sono state collegate a gravi infezioni, infarto del miocardio ed...


L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca. Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa...